Comunicare non è così semplice.
Per comprendere meglio dobbiamo chiederci di cosa è fatta la comunicazione umana e quali sono le sue regole?
Si compone di: parole organizzate con regole sintattiche; un significato condiviso; conseguenze sul comportamento.
Lo psicologo Watzlawick ha studiato gli effetti della comunicazione sul comportamento.
Oggi ci focalizziamo sul terzo assioma: la natura della relazione dipende dalla sequenza di comunicazioni-comportamenti tra gli interlocutori.
Facciamo un esempio di due colleghi in reparti diversi. Marco (M) racconta a Luca (L) di un evento che si terrà prossimamente, L si dimostra interessato e si accordano che M gli invierà l’invito per email e andranno insieme. Qualche giorno dopo M invia l’invito alla sua lista di amici, compreso L. L’email viene collocata nella cartella spam insieme a tutta la pubblicità inutile.
Nei giorni successivi L vede una foto in cui M era all’evento. L decide che M non merita più la sua amicizia e smette di cercarlo. M da parte sua, non avendo ricevuto risposta all’invito da parte di L, si sente offeso per non aver ricevuto non solo una risposta, ma nemmeno un’informazione sul fatto che L non sarebbe andato. Da questo momento in poi si crea una certa ostilità tra i due, che si attribuiscono avvicenda definizioni come egoista e inaffidabile. Ciò potrebbe durare all’infinito e influenzare le loro interazioni future, a meno che non decidano di scoprire cosa non ha funzionato nella loro comunicazione. Per poi scoprire che un evento esterno e imprevedibile ha interferito nella loro sequenza comunicativa.
La ricerca sulla comunicazione tra due persone ha evidenziato come spesso qu
este divergenze si verifichino quando almeno uno dei due soggetti è inconsapevole di non avere una o più informazioni rispetto all’altro.
La punteggiatura organizza la sequenza di eventi comportamentali ed è spesso fonte di conflitti tra due interlocutori. Nel nostro esempio Marco definisce Luca inaffidabile perché non è andato all’appuntamento; Luca non è andato all’evento perché non ha ricevuto l’invito e ora ritiene Marco egoista per non averlo inviato.
In una comunicazione a due ogni soggetto è responsabile del 50% della relazione.
In generale nella relazione comunicativa con l’altro è utile tenere a mente questi concetti:
1. È possibile che tu e l’interlocutore non abbiate la stessa tipologia di informazioni;
2. La tua idea sulla situazione può essere diversa da quella dell’altra persona, ciò non significa che l’altro sia folle o lo faccia con cattiveria;
3. Chiediti quali sono gli elementi che lo hanno fatto agire in quel modo, vedrai un’altra prospettiva, a cui forse non avevi nemmeno pensato
Tieni a mente questi tre elementi e la prossima volta che discuti con qualcuno, pensaci e prova a capire quali informazioni vi mancano per comprendervi e poter realmente comunicare.
Scrivimi nei commenti se sei riuscito ad applicarli e se ti sono stati utili.
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